domenica 16 dicembre 2007

Responsabilità medica e sanitaria


Perchè scrivere di responsabilità medica ?

Sono da 30mila a 35mila in un anno, circa 90 al giorno, le vittime della malasanità in Italia.
Gli errori in corsia farebbero più vittime degli incidenti stradali, dell'infarto e di molti tumori.
A guidare la classifica dei reparti più rischio c'è la sala operatoria, seguita dai dipartimenti degenza e urgenza e dall'ambulatorio.

I costi annuali degli errori medici sono stati stimati in 10 miliardi di euro (pari all'1% del Pil).
Per tali ragioni l’Avv. Nicola Todeschini è impegnato nel campo della responsabilità medica sia sotto il profilo dottrinale, quale membro del Gruppo di Ricerca (Responsabile Ufficio Legale) in Scienze Medico-Legali della Università degli Studi di Siena (Prof. Cosimo Loré), (la notizia dal Quindicinale), responsabile del Centro di Studio per la Difesa del Malato nonchè reerente del Tribunale per i diritti del Malato, che pratico, giacchè assiste, su tutto il territorio nazionale (attualmente: Conegliano, Treviso, Vittorio Veneto, Montebelluna, Pordenone, Trieste, Padova, Vicenza, Verona, Rovigo, Belluno, Cagliari, Ferrara, Bologna, Roma, Milano, Como, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Palermo, Napoli, Brescia, Bergamo, Castlfranco), ed all’estero (Germania, Austria, Francia), coadiuvato da esperti medici legali, Malati che siano stati danneggiati dall’errore medico o più in generale coinvolti in casi di Malsanità.
L'augurio è che i saggi qui presentati siano utili ad accrescere la coscienza del Malato circa i propri diritti e a sottolineare quanto la responsabilità professionale sanitaria sia ormai un'area specifica della responsabilità civile ove anche regole di consistente importanza trovano occasione di parziale deroga stimolando al continuo approfondimento anche un avvocato specializzato nella trattazione dei casi di responsabilità.
Indagini di anestesisti e giornali specializzati: il 50% dei decessi si poteva evitare.
Un dato e un convegno che fanno già discutere. Gli errori in medicina causano più vittime degli incidenti stradali, dell'infarto e di molti tumori. Si stima che siano 90 i morti al giorno in Italia per sbagli commessi dai medici, scambi di farmaci, dosaggi errati, sviste in sala operatoria.
I dati sono piuttosto vari, oscillano fra i 14 mila (secondo l'Associazione degli anestesisti) e i 50 mila decessi (secondo Assinform, editore di riviste specializzate nel settore del rischio nel campo della sanità) ogni anno solo nel nostro Paese: il 50% si sarebbe potuto evitare. E 320 mila persone subiscono un danno, con un costo pari all'1% del Pil, ben dieci miliardi di euro l'anno. Su questo bollettino pesante si confronteranno esperti, medici, rappresentanti di istituzioni e pazienti durante la prima Consensus Conference sul Risk Management in sanitá, il 23 settembre nella sede della Guardia di Finanza di Ostia a Roma. Obiettivo, costituire l'Osservatorio sui rischi sanitari e il database nazionale degli errori medici, ancora assenti in Italia.
Gli interventi di contenimento del rischi in sanitá - afferma Cesare Cursi, sottosegretario alla Salute, durante la presentazione dell'iniziativa - devono interessare tutte le aree in cui l'errore si può manifestare durante il percorso clinico di diagnosi, cura e assistenza al paziente». Un primo rapporto sugli sbagli in ospedale è stato realizzato dalla Commissione tecnica sul rischio clinico, istituita dal ministero della Salute. Il maggior numero di errori si commette in sala operatoria (32%), nei reparti di degenza (28%), nel dipartimento d' urgenza (22%) e in ambulatorio (18%). Le quattro specializzazioni più a rischio sono ortopedia e traumatologia (16,5%), oncologia (13%), ostetricia e ginecologia (10,8%) e chirurgia generale (10,6%).
Inoltre le cause pendenti nei confronti dei medici per presunti errori sono fra le 15 mila e le 12 mila l'anno, anche se si stima che i 2/3 dei sanitari vengano alla fine assolti. La richiesta di risarcimento danni (secondo i dati Ania, l'associazione che rappresenta le imprese assicuratrici) ammonta a 2,4 miliardi di euro l'anno.
Nessuno può sapere con certezza quante sono le cause, si tratta solo di stime - ha spiegato Maurizio Maggiorotti, presidente dell'Amami, l'associazione dei medici accusati di malpractice (i cosiddetti errori medici)ingiustamente, commentando i dati che indicano 90 morti al giorno per errori in Italia - perchè tutte le denunce finiscono nel calderone degli omicidi e lesioni colpose, come i morti sulle strade. L'associazione ha chiesto inutilmente ai presidenti dei tribunali di estrapolare questi dati». Ma in questo campo tutto è nebuloso. Ogni tipo di richiesta di risarcimento segue strade diverse, penali, civile o extragiudiziaria. «Si stima - ha aggiunto Maggiorotti - che i 2/3 siano assolti, secondo una valutazione personale da parte dei magistrati».
Dubbi sull'indagine vengono paradossalmente anche dal ministro della Salute Gerolamo Sirchia che con il suo ministero è stato il promotore dell'iniziativa dell'Osservatorio sui rischi sanitari. Per Livia Turco le stime sugli errori medici sono «esagerate».
Purtroppo il rischio in medicina non sarà mai zero ma con il nostro impegno deve diventare prossimo allo zero attraverso sistemi di gestione che assicurano la qualità delle prestazioni.


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